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Dubbia decisione della Giunta provinciale perugina
Da quello che leggo dal giornale di domenica, la Giunta provinciale si oppone all'utilizzo delle strade di sua proprietà per installare dispositivi in sede fissa per il rilevamento elettronico della velocità.

Si badi bene che nessuna autorizzazione è necessaria per poter effettuare controlli con gli autovelox su qualsiasi strada (anche provinciale o statale, con la ovvia esclusione delle autostrade) . Basta attenersi al Codice della strada per quanto concerne le modalità di contestazione immediata o meno, e per quanto concerne la presenza degli agenti di polizia al momento dell'accertamento con i dispositivi che effettuano i rilievi in automatico, debitamente omologati, ai sensi della L. 01/08/2002 n. 168. A tale proposito si confronti la sentenza della Suprema Corte di cassazione n. 5558 del 19/03/2004:

"...i Comuni (e le altre autonomie territoriali) possono, nell'ambito delle proprie attribuzioni in materia, svolgere attività di prevenzione dei sinistri stradali.
Tali attività amministrative, infatti, in linea di massima, non possono formare oggetto di sindacato giurisdizionale, trattandosi dell'organizzazione di un servizio doveroso e non sottoposto ad autorizzazione da parte di chicchessia.
Gli enti proprietari delle strade non hanno il potere di concedere, né in via generale ed astratta, né in concreto, attraverso singoli provvedimenti autorizzatori, agli organi deputati al servizio di polizia stradale (elencati nell'art. 12 cod. strad.), il permesso di svolgere le attività stabilite dall'art. 11 D.Lgs. n. 285 del 1992 citato."

Allora la Provincia cosa c'entra? In qualità di Ente proprietario della strada, l'Ente è competente al rilascio delle autorizzazioni per effettuare le opere di installazione dei "gabbiotti" che ospiteranno gli autovelox, ai sensi degli artt. 21,24 e 26 C.d.s.

Rimane da chiedersi sole se la necessaria autorizzazione non sia un atto dovuto se a richiederla è un organo di polizia al fine di perseguire un dovere istituzionale. Non sfugge, infatti, come la decisione odierna impedisca, di fatto, ad organi di polizia di effettuare controlli sistematici su tratti di strada individuati come pericolosi dallo stesso Prefetto. Quest'ultimo dice che in quel tratto di strada è possibile effettuare gli accertamenti in remoto, la Provincia dice che è inopportuno. E' evidente l'invasione di campo da parte dei politici in un campo che non è di loro competenza. Da qui l'evidenza che la questione non è affatto risolta e che si potrà (e dovrà) andare sino in fondo a questo evidente conflitto di interessi.

T. Santoro

Riprendiamo da "Il Messaggero" di Domenica 15 gennaio 2006
Basta autovelox sulle strade provinciali
Il presidente Cozzari: «Non si possono rimpinguare così le casse comunali»

di PUMA SCRICCIOLO

La giunta provinciale dice “no” agli autovelox. Gli apparecchi per il controllo della velocità non verranno più installati sulle strade provinciali.
La decisione ormai è stata presa ed ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai tanti automobilisti che con il proliferare degli autovelox, da qualche tempo a questa parte, pur di evitare la salatissima multa, guidavano con un occhio sulla strada ed uno sul cruscotto, controllando il contachilometri. Per alcuni, come i pendolari che arrivano in auto al lavoro ogni mattina, sembra la fine di un incubo. Ai Comuni, invece, il provvedimento non è piaciuto. Torgiano, Marsciano, Paciano e Spoleto, sono solo alcuni tra quelli che avevano chiesto di disporre le macchinette sulle proprie strade, subendo, a sorpresa, il diniego impassibile della Provincia. «E' stata una scelta politica - spiega il presidente dell giunta Giulio Cozzari - non si possono rimpinguare le casse comunali terrorizzando i cittadini». Poi Cozzari chiarisce: «Capisco la prevenzione e la tutela, ma non attraverso la repressione. E' stata una decisione difficile, che ci è costata molto cara, perchè anche a noi farebbe comodo incassare i soldi dell'autovelox, dato che i fondi statali per gestire le strade sono sempre più scarsi. Eppure non ci sembra corretto cercarli nelle tasche dei cittadini». «Inoltre - ha aggiunto il presidente della Provincia - molti Comuni che non hanno vigili a sufficienza per gestire il territorio, hanno cominciato a chiedere l'aiuto della polizia provinciale per l'istallazione degli apparecchi. Gli autovelox, però, non possono essere la soluzione alla carenza di personale. Anche perchè, vista la densità delle richieste, saremmo arrivati ad avere un apparecchio ogni quattro o cinque chilometri, situazione che ci è sembrato subito doveroso scongiurare». A confermare le parole di Cozzari è anche Giovanni Moriconi, l'assessore provinciale alla viabilità, che chiarisce così i rapporti con i Comuni: «Il nostro atteggiamento sulla questione non confligge con il rispetto della piena autonomia dei Comuni di organizzare i propri servizi di polizia stradale, con le modalità che ritengono più consone. Ma rimane il fatto che anche la Provincia gode di piena autonomia di scelta nel gestire le attività e l'uso delle strade di sua competenza». Per evitare eventuali polemiche, la giunta ha fatto sapere che ha deciso «non perchè pregiudizialmente contraria a tali modalità di controllo di velocità, ma poiché ritiene opportuno un coordinamento di servizi di polizia stradale nel territorio, che eviti il proliferare di tali apparecchiature senza una reale verifica del tasso di incidentalità o pericolosità della strada».
I Comuni comunque si mostrano molto restii al provvedimento e sperano nella possibilità di concertare insieme alla Provincia una soluzione meno definitiva. «Prendiamo atto della scelta e speriamo di discuterne insieme - ha detto Primo Lolli, sindaco di Torgiano - perchè l'autovelox è davvero uno strumento utile». Sempre Lolli, rivolto alla Provincia, attacca: «Rinunciare a dei deterrenti che limitino chi va troppo veloce in auto, è un grave errore. E' un sistema, quello del controllo automatico delle vetture, che ha dato grandi risultati, ha calmierato la velocità nei centri abitati e diminuito il numero di incidenti. Se ci vieteranno di ricorrere all'autovelox dovremo impegnarci nel monitorare la situazione attraverso i vigili, che però sono troppo pochi e quando gli automobilisti se ne accorgeranno, ne approfitteranno per infrangere i limiti, con tutto quello che ne consegue».


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