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Con la nota n. 00766108 del 03.08.2007, il Ministero dei Trasporti esprime il proprio parere in merito al quesito proposto concernente le modalità ed i limiti di appalto delle apparecchiature fisse di rilevazione delle infrazioni al CdS.
Scarica il testo della Circolare in formato.pdf (27Kb)

Commento di T. Santoro

Siamo in agosto. Un agosto dei più torridi degli ultimi cento anni. Il caldo è insopportabile e la cosa più attesa e sperata è un bell'acquazzone estivo che ci rinfranchi tutti, disseti la terra, ormai arida, e ci faccia vivere in una situazione un po' più "normale". Uscendo dalla metafora incontenibile dettata dalla mia vena poetica, è con questo stesso sentimento che ho accolto questa benedetta circolare ministeriale sollecitata chissà da chi. Certamente sarà una persona che al di là della legittimità formale di certi atti amministrativi sente puzza di marcio, di muffa che si annida nelle pieghe di certi contratti illogici, dove la parte debole appare l'amministrazione pubblica nei confronti dei privati. Di certi privati.

Questa circolare, come il nostro acquazzone, rimette le cose a posto, ci fa un po' di chiarezza e ci rinfranca. Innanzitutto ci indica cosa si può fare, ed è lecito fare, nell'ambito della esternalizzazione di certi servizi dalla Polizia Locale. In pratica, si può esternalizzare qualsiasi cosa che non sia riconducibile alla funzione del pubblico ufficiale. E' sin troppo ovvio che l'accertamento della violazione e la notifica dei verbali siano funzioni non delegabili ai privati. Credo che nessuno lo abbia mai messo in dubbio e se qualcuno ha osato tanto lo ha fatto sapendo di abusare del proprio Ufficio. Per questo non c'è bisogno di dilungarci. Per quanto concerne le altre attività, le mere attività materiali (Cass. 7306/96 - 2952/98), esse possono essere affidati a società di servizi nel rispetto delle norme generali sulla privacy e nell'ambito di un rapporto contrattuale chiaro e definito dal quale si evinca che al privato non è delegata alcuna funzione decisionale sull'esito dei verbali e non debba interferire con nessuna fase dell'accertamento.

E' utile sottolineare qui come vengano citate dal Ministero anche "le procedure di notifica" tra le attività puramente manuali che possono essere affidate a terzi. Qualcuno storcerà il naso ma il Ministero conviene giustamente con chi ritiene che, una volta che l'atto sia stato correttamente formato,  sottoscritto e preparato da chi ne abbia titolo, non ha molta importanza se a portarlo all'Ufficio postale sia l'uscire del comune, un Agente di PM o una ditta privata appositamente incaricata.

E' lecito anche prendere in noleggio gli autovelox o simili congegni per l'accertamento in automatico delle violazioni purché l'Organo di Polizia ne mantenga la piena disponibilità (art. 345 reg. att. CdS - Cass. 16713/2003). Ma allora cosa ci dice di nuovo questa circolare?

Ci dice che qualcuno finalmente si è accorto che ci sono ditte che hanno perso di vista il rapporto tra la natura e la qualità delle prestazioni effettuate ed il corrispettivo richiesto. Ci sono ditte che con la scusa del noleggio ed a fronte di null'altro, ottengono il 42,75% degli introiti contravvenzionali. Ci sono ditte che ottengono anche di più! La circolare ci svela che in questi rapporti malati le amministrazioni locali sono i soggetti deboli nei confronti dei privati. C'è la prova che quando certe amministrazioni locali pubblicano un bando di gara, spesso non sanno cosa stiano facendo offrendo essi stessi l'esca che li vedrà abboccare all'amo del furbetto di turno. 

Nella circolare c'è per la prima volta una denuncia che deve portarci a riflettere tutti. Le Amministrazioni hanno ceduto alla logica di certe Società di servizi della spartizione del bottino. Può essere legittimo ma non è logico. Non fa più fatica uno strumento autovelox se misura la velocità corrispondente ad un comma 9 piuttosto che una corrispondente ad un comma 7. Eppure prende 10 volte in più!  E' ovvio che l'automobilista che vede spartire il pagamento della sanzione pagata a fatica senza alcun criterio si infastidisca e dica che si sta lì solo per "fare cassa". E' un processo nel quale ogni fase, singolarmente, ha la parvenza della legittimità ma nel suo insieme, ripeto, puzza di malaffare. Questo è tanto più grave quando la questione concerne la sicurezza stradale la credibilità delle Istituzioni locali.

Come uscirne? Mi limito a dire la mia.  Il Comune deve inserire la propria azione di controllo e repressione dei comportamenti illeciti dei conducenti degli autoveicoli, specie quelli concernenti la velocità, all'interno di una più vasta azione di tutela della sicurezza della circolazione che abbia un respiro ben più ampio. Questa parte è particolarmente carente nei piccoli comuni.

I capitolati che i comuni, possibilmente, in forma associata, pubblicano devono essere omogenei e predisposti da persone competenti che tengano conto del migliore rapporto qualità prezzo offerto dal mercato. Per esempio se oggi operano società dotate di alta professionalità ed affidabilità  che noleggiano gli strumenti, sia fissi che mobili, di rilevazione al 17,850%, comprensivi dei servizi amministrativi gestionali dei verbali, perché in altri comuni serviti da altre ditte fornite di una minore professionalità si pagano cifre anche maggiori del 50%?

Ho presente, affermando questo, il caso letto su un giornale di Terni dove, sembra, che il sindacato della Polizia Municipale del capoluogo umbro, abbia denunciato l'alto onere di affitto dell'impianto di controllo degli accessi alla ZTL e per il controllo del rosso semaforico e (pochi) servizi amministrativi connessi che pare arrivi ad oltre il 60%!

In questa direzione ha fatto scuola la sagacia e lungimiranza del Consorzio ASMEZ di Napoli (www.asmez.it), che, insieme all'Associazione Nazionale dei Piccoli Comuni (ANPCI) rappresenta più di 1500 comuni italiani. Ebbene, nello scorso giugno 2007 l'ASMEZ ha indetto un Bando di Gara dai contenuti molto stringenti per le imprese partecipanti alla Gara. Il Capitolato, infatti, esprimeva precise richieste di strumenti elettronici di controllo delle violazioni e prestazioni di servizi evoluti gestionali e tecnici. La forza dei 1500 Comuni ha fatto in modo che l'insieme dei servizi offerti non arrivasse, nelle offerte pervenute, al 18% dell'ammontare dei proventi contravvenzionali effettivamente incassati dai Comuni, segnando di fatto, per l'ampiezza ed importanza del Bando, uno standard per tutte le Amministrazioni che non siano già associate ad una delle due organizzazioni.

Ma ciò che più dispiace, alla fine della storia, che a fronte dei (presunti) guadagni dei Comuni e delle Società di servizio, chi paga realmente in termine di immagine e credibilità sono, e restano, sempre i poveri Vigili, da soli, ad affrontare gli improperi dei passanti che forse immaginano che i soldi delle multe vadano proprio a lui. 


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